Perché home office effettua un mix di strategia aziendale e cultura aziendale.

Durante le sei settimane di lockdown i pendolari svizzeri non hanno trascorso 17 milioni di ore di viaggio per raggiungere il posto di lavoro. Questo corrisponde a 8.850 anni di lavoro. Un guadagno di tempo a cui il mercato, le aziende e ancora di più tanti dipendenti non vogliono e non devono più rinunciare. Lavorare da casa in modo digitale significa che la vicinanza spaziale non costituisce più un fattore decisivo. Chi lavora fuori dal posto di lavoro potrà sperimentare lo spirito di gruppo e la cultura aziendale solamente in dosi omeopatiche. Lo sappiamo: «La cultura si nutre di strategia a colazione». Il «New Normal» significa dunque non solo usare degli strumenti digitali abilmente. Risulta cruciale come viene utilizzato il tempo guadagnato sui luoghi di lavoro assegnati, per creare uno stile di comunicazione che possa raggiungere le emozioni dei nostri colleghi e colleghe.

Come si rapportano le aziende con questa interfaccia tra tecnica e comunicazione?

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I luoghi diventano irrilevanti per la produttività

Nessuno sa come sarà il periodo post-coronavirus. Uno studio dell’Istituto di Ricerca gfs.bern[i] tratteggia tuttavia un’immagine abbastanza precisa. Secondo tale studio i pendolari solo in Svizzera durante le sei settimane di crisi non hanno trascorso 17 milioni di ore di viaggio per raggiungere il posto di lavoro. Un guadagno di tempo a cui il mercato, le aziende e i dipendenti non vogliono e non devono più rinunciare. I risultati di diversi studi mostrano che questa impostazione ha funzionato perfettamente. E per la gioia di molti, alcune aziende la stanno mantenendo.[ii]

Lavorare da casa costantemente in modo digitale significa anche che la vicinanza spaziale non è più un imperativo. Colleghi e colleghe potrebbero dunque pensare a lavorare direttamente proprio dove preferiscono trascorrere le ferie. Se il cloud funziona, tutto è possibile. La famiglia rimane più spesso unita. I figli non hanno più bisogno di essere accuditi da personale esterno, e persino iniziative diventate fuori moda, come un pranzo tutti insieme, diventano di nuovo fattibili. Allo stesso tempo sono presenti ovunque vani di uffici vuoti in attesa di nuovi utenti[iii].

 

Esperienze di gruppo su uno schermo di un paio di centimetri quadrati

Con home office si guadagna dunque molto tempo e spazio. Al contempo le esperienze collettive con il team sono limitate a giusto pochi momenti, canali e ad uno schermo di un paio di centimetri quadrati. Nessuna conoscenza fatta per caso e nessun momento d’ispirazione davanti alla macchinetta del caffè, nessuna conversazione ascoltata involontariamente. I nuovi membri del team devono adattare la nuova cultura aziendale fra le proprie quattro mura – nella loro propria «Bubble». Questa è una vera e propria sfida.

Ora si può a ragione obiettare che molte amicizie nei social network siano nate in simili circostanze. Oppure che noi abbiamo dei rapporti emozionali con eroine di serie televisive ed eroi dello sport, che poi conosciamo anche solo dallo schermo. Questo è vero. Ciò dimostra, quanto coinvolgente debba essere lo storytelling, e come debbano venire curati con attenzione tutti i momenti dell’interazione, affinché possa nascere una base emozionale. Per le PMI e le grandi imprese questo non significa solo fare un salto di livello tecnologico, bensì anche un salto in quello della comunicazione – e precisamente di pari passo. 

 

Essere vicini nonostante la distanza – Boom per «Teams»

Le aziende investono in modo massiccio negli strumenti per la comunicazione. Solamente nei mesi che vanno da gennaio ad aprile, il Conferencing Tool «Teams» di Microsoft è cresciuto dell’894 per cento, seguito da Zoom con il 677 per cento[iv]. La comunicazione è sicuramente questione di strumenti, ma non solo.

Una cultura aziendale affiatata funziona fin dall’inizio senza intoppi. Un forte spirito collettivo tiene unito tutto. Il già citato studio dell‘istituto gfs.bern mostra che più dell’80 per cento degli intervistati ha potuto trarre dalla nuova situazione in home office in prevalenza solo lati positivi. La comunicazione all’interno del team è buona e il lavoro svolto insieme a livello digitale funziona.

Ecco perché la produttività dei lavoratori dipendenti in Belgio, Svezia e Svizzera, al contrario di altri paesi è aumentata persino in modo notevole. Tuttavia si evince anche che c’è bisogno di acquisire un know-how supplementare sulla collaborazione a livello digitale.

La situazione appare diversa nel lungo periodo e per nuovi colleghi e colleghe. Non si può creare uno spirito di gruppo che possa durare per anni senza degli eventi di gruppo ben orchestrati. Ma come funziona online?

 

A proposito di comunicazione visiva sulla cultura

Se si osserva la fedeltà di molte persone al marchio, si possono creare anche dei legami virtuali. Presupposto di ciò sono una storia avvincente e dei contenuti suggestivi che vengono trasmessi in modo da suscitare ispirazione ed entusiasmo. Questo può essere prodotto da formati video con risparmio di costi e di tempo.

Così il “team feeling” può essere nutrito attraverso collegamenti studio. Per evitare che subentri la stanchezza da videoconferenza, è da una parte fondamentale per il successo, come si crea drammaturgicamente, inscena e realizza tecnicamente un formato video. Dall’altra il formato deve aiutare a sviluppare emozioni a distanza.

Ecco che la comune superficie d‘interazione si riduce ad un paio di centimetri quadrati di schermo. Per sopravvivere su questa piccola superficie, l’attività di ogni azienda deve essere arricchita con gli strumenti di un moderatore o di un curatore. Collegamento aziendale significa dunque rendere vivibile in prima persona la cultura aziendale con gli strumenti giusti e soprattutto con la giusta cultura della comunicazione per mezzo di specifica comunicazione visiva.

Se gli strumenti e la comunicazione vengono combinati in modo attendibile, riescono a colmare il vuoto lasciato dalla distanza. Chi fissa entrambi in modo unitario nella sua cultura, può raggiungere il necessario raggio di azione con i clienti e le colleghe.

 

Parlate Modern Workplace?

Poco importa se effettuiamo degli adattamenti tecnici o contenutistici: l’attuale trend verso l’home office è un cambiamento culturale basilare che necessita soprattutto anche della giusta cultura. Guadagniamo moltissimo tempo. Quanto di questo tempo andrà a rifluire nella cultura aziendale collettiva, deciderà, quali team e marchi si imporranno in futuro.

Una vera trasformazione la può mettere in atto solo chi vede tecnologia e comunicazione come un’unica cosa, creando con ciò quel tempo e quella coesione di cui hanno bisogno le persone per potersi di nuovo dedicare alle loro competenze di base. E ancora più importante è poi poter trasmettere le giuste basi per la nuova cultura del lavoro digitale. Come «Digital Advisor», UMB possiede il know-how necessario per stabilire per voi in qualsiasi luogo, dalla sede operativa fino all’home office, i necessari requisiti tecnici e culturali-comunicativi. Si tratta di New Work, Digital Journey, Modern Workplace, Digital Workplace oppure Device as a Service.

Vi offriamo volentieri la nostra consulenza in ambito tecnico e comunicativo. Siamo lieti di ricevere una vostra chiamata telefonica.

 

[i] https://cockpit.gfsbern.ch/de/cockpit/homeoffice-barometer-2020/

[ii] https://www.fvw.de/biztravel/news/anche-dopo-coronavirus-molte-aziende-vogliono-rinunciare-a-viaggidilavoro-209775?crefresh=1

[iii] https://l’economianazionale.ch/de/2020/05/coronavirus-è-veleno-per-il-mercatoimmobiliare-svizzero/

[iv] https://www.visualcapitalist.com/zoom-boom-biggest-airlines/