Internet dallo spazio per il cloud Microsoft Azure

Che cos’hanno in comune il cloud Microsoft Azure e il progetto SpaceX-Starlink di Elon Musk? Entrambe le aziende rendono possibile l’elaborazione e il trasporto dati anche nelle regioni più remote del mondo. Grazie a Microsoft e a Starlink, il cloud computing può essere portato in aree dove ancora oggi manca un’infrastruttura delle comunicazioni per servizi di questo genere.

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07.12.2020
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Andreas Reisinger
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Nei prossimi cinque anni il valore del mercato globale del cloud computing crescerà dagli attuali circa 370 a 830 miliardi di dollari americani[i]. Anche Microsoft mira con Azure a questo enorme potenziale e vuole specializzarsi nel rendere possibile l’accesso al cloud persino in zone prive di infrastrutture digitali. Per questo Microsoft ha lanciato l’iniziativa Azure Space[ii]. Questa iniziativa include diversi prodotti e collaborazioni e prevede Azure come elemento protagonista della connettività legata al settore spaziale e satellitare. Una delle collaborazioni è il mega progetto satellitare SpaceX Starlink.

 

Servizi usufruibili anche nelle regioni più isolate grazie all’apposito Modular Data Center (MDC) di Azure

Anche in aree caratterizzate da condizioni sfavorevoli e prive di infrastrutture c’è bisogno (spesso solo temporaneamente) di cloud computing e spazio di archiviazione. Per impieghi di tal genere, Microsoft ha sviluppato il MDC di Azure, un data center modulare. Nella fattispecie si tratta di un centro di calcolo trasportabile al quale, grazie all’integrazione con Starlink, il servizio a banda larga di Elon Musk supportato dal satellite, ci si può connettere in qualsiasi parte del mondo. In questo modo la sinergia tra il progetto Starlink e Azure Cloud di Microsoft permette l’impiego di risorse data center, dove fino ad ora il cloud computing era impossibile e dove si necessita un’elaborazione dati veloce e sicura su Azure. Microsoft cita diverse concrete possibilità di applicazione per il centro di calcolo modulare: la ricerca di giacimenti sotterranei, gli aiuti umanitari, ma anche l’impiego come unità di comando mobile: Microsoft sostiene che gli MDC sarebbero adatti sia per le organizzazioni civili che per gli obiettivi militari.

 

Azure e Starlink: una combinazione perfetta

Starlink è una delle molte straordinarie idee del fondatore di Tesla Elon Musk. Si tratta di disporre in orbita bassa migliaia di satelliti che devono provvedere a fornire servizi internet a regioni della terra che sono svantaggiate per via terrestre per quanto concerne le connessioni informatiche. Questo servizio è già operativo in Nord America in una versione Beta pubblica e offre velocità di download pari ad oltre 150 Mbit/s[iii]. Tra l’altro SpaceX, come anche Microsoft, ha la sua base a Redmond nella costa occidentale americana, dove hanno sede la ricerca, lo sviluppo, la produzione e le operazioni di controllo di Starlink. Sembra dunque che Microsoft Azure e SpaceX Starlink siano nati per lavorare insieme.

Se non ci sono altre reti disponibili, un Azure MDC utilizza automaticamente la comunicazione satellitare per connettere con il resto del mondo. Ma in genere la connessione viene garantita da un modulo di alta disponibilità di rete che analizza in continuazione la disponibilità di rete – che è importante soprattutto là dove il collegamento telematico non è stabile. Nel caso in cui si verifichi un’interruzione, questo modulo reindirizza i dati al collegamento satellitare di backup. Questo sistema a prova di guasto garantisce la continua fornitura dei servizi attraverso Azure.

 

MDC: uso immediato a condizioni severe

Microsoft ribadisce che il data center modulare rappresenta un’unità di centro di calcolo racchiusa in se stessa che può essere trasportata direttamente sul posto e che offre “un utilizzo quasi immediato“ [iv]. L’unità si presenta robusta, protetta contro le radiazioni ad alta frequenza e funziona in condizioni climatiche estreme, dove la temperatura o l’umidità sono poco sopportabili o dove è difficile trovare zone pianeggianti. MDC può ampliare sul posto le capacità di calcolo e di salvataggio dati, gestire applicazioni ad alta prestazione, amministrare e gestire funzioni legate all’Internet delle Cose e di analisi in tempo reale con tempi di latenza estremamente bassi e provvedere al mantenimento delle applicazioni cloud a supporto del ripristino di infrastrutture critiche. Microsoft considera la connettività come una delle più importanti peculiarità dei data center modulari. Gli utenti possono gestire questi centri di calcolo trasportabili come meglio credono – oppure come è possibile in quel determinato momento: con piena connessione di rete, connettendosi alla rete solo temporaneamente oppure in condizioni di completo isolamento. Secondo Microsoft questa è una proprietà straordinaria che permette ai clienti di accedere al cloud di Azure come e quando desiderano.

 

I data center di Azure per ambienti inusuali

Gli MDC non sono i primi data center di Microsoft che vengono impiegati in un ambiente atipico. Con il progetto Natick, l’azienda ha dimostrato che i centri di calcolo modulari si possono utilizzare persino sott‘acqua, la cui energia viene fornita esclusivamente da pannelli solari e turbine eoliche; non è necessario ricorrere all’uso di acqua di raffreddamento. (L’argomento è già stato approfondito in un nostro articolo.[v]) Al contrario degli MDC di Azure, che sono già disponibili, i moduli data center subacquei sono ancora solo dei prototipi.

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[i] https://www.globenewswire.com/news-release/2020/08/21/2081841/0/en/Cloud-Computing-Industry-to-Grow-from-371-4-Billion-in-2020-to-832-1-Billion-by-2025-at-a-CAGR-of-17-5.html

[ii] https://news.microsoft.com/azurespace/

[iii] https://futurism.com/the-byte/starlink-beta-outperformed-most-internet-us

[iv] https://azure.microsoft.com/en-us/blog/introducing-the-microsoft-azure-modular-datacenter/

[v] https://www.umb.ch/blog/news/detail/sotto-il-mare-i-server-funzionano-meglio

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